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Fino al 31 agosto, a Senigallia, la mostra “Le colonie razionaliste marchigiane” promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
Sarà visitabile fino al prossimo 31 agosto, a Senigallia, la mostra “Le colonie razionaliste marchigiane” promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche. L’esposizione, inaugurata lo scorso 16 aprile, in occasione della 12a Settimana della Cultura, si pone a corollario della mostra itinerante promossa da Italia Nostra e dall’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIP) in diverse regioni. Presentata dapprima in Umbria e successivamente in Romagna, Abruzzo, Liguria, l’iniziativa, oltre ad interagire con i contesti territoriali dei luoghi in cui è stata esposta, si è venuta ad arricchire di elementi inediti e peculiari delle diverse realtà culturali, risultando di volta in volta sempre più completa ed approfondita
L'iniziativa marchigiana, ulteriore tappa di questo suggestivo portolano della costa italiana, illustrerà i risultati dell'opera di ricognizione e di censimento ancora in corso, di recente avviata dalla Soprintendenza stessa su un patrimonio architettonico di grande valenza storica: le colonie marine, giganti di cemento costruiti negli anni Trenta del secolo scorso per garantire ai figli dei lavoratori la possibilità di prevenire e curare le malattie diffuse a quel tempo, in una nuova ottica che valorizzava culto del corpo e salubrità dei luoghi. Funzionali all'interno, ben esposte e circondate dal verde, esse rappresentano ancora oggi un interessante connubio fra architettura e paesaggio.
L’organizzazione della mostra, che resterà aperta fino al 31 agosto 2010, prevede anche un ciclo di incontri mensili (il primo, dal titolo “Tutti al mare. Le colonie marine degli anni Trenta come patrimonio storico, sociale, architettonico e ambientale” si è già svolto il 23 aprile scorso) dedicati ai vari aspetti connessi con il fenomeno delle colonie, da quelli storici e sociologici a quelli più strettamente attinenti alla tutela e al restauro dei manufatti.
Per ulteriori informazioni, anche su orari e accessi alla mostra: Lucio Fattori (Rocca Roveresca), tel. 071 63258.
L’invito e il pieghevole della mostra |