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"Scuola tecnica e società moderna": pubblicato il catalogo della mostra che celebra i 150 anni dell'ITI "Montani"
È stato pubblicato nelle scorse settimane il catalogo della mostra "Scuola tecnica e società moderna" (Nardini Editore), allestita fino al 30 settembre presso l'Istituto Tecnico Industriale "Montani" in occasione delle celebrazioni, inaugurate il 6 aprile scorso, dei 150 anni della scuola, cui il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha fatto pervenire una targa ricordo in argento. La storia del "Montani" affonda infatti le radici nel cuore dell'Ottocento italiano ed europeo. Sorto nel 1854 dalla visione fIlantropica del conte Girolamo Montani che, nell'Opera Pia da lui fondata, volle fossero accolti, istruiti ed avviati al lavoro i fanciulli poveri della città, alcuni lungimiranti politici e intellettuali fermani si adoperarono perché, all'alba dell'unità, venisse trasformato in moderna scuola tecnica utile allo sviluppo del territorio.
Essi erano convinti assertori della dignità e del valore della cultura scientifica e scelsero di seguire l'esempio dei diversi "corsi di applicazione" già decollati nel Nord dell'Italia. Così la nuova scuola divenne un istituto per l'applicazione pratica dei principi scientifici e artistici, al quale il decreto istitutivo del 1861, emanato dal governatore per le Marche Lorenzo Valerio, diede la denominazione di "Istituto d'Arti e Mestieri per le Marche". E nel 1863, per portare la scuola a livelli d'avanguardia, il sindaco Ignazio Trevisani chiamò a dirigerla, dal Conservatorio d'Arti e Mestieri di Parigi, Hippolyte Langlois, che importò a Fermo la tradizione delle "Écoles d' Arts et Métiers" d'oltralpe.
Fu così che a Fermo, nonostante l'assenza di un ceto industriale, nacque una scuola di impianto europeo, unica nel suo genere che partecipò delle grandi trasformazioni della città e della storia nazionale. Nel 1884, poi, Langiois la trasformò in "Scuola Industriale". I suoi diplomati occuparono posti di rilievo nelle strade ferrate, negli arsenali, nelle imprese industriali. Sulle sue cattedre furono chiamati insegnanti di prestigio. Ed essa lasciò un impronta indelebile, che la mostra intende illustrare.
"Risulta arduo - commenta la dirigente scolastica Silvia Fazzini - condensare nello spazio di un'agile pubblicazione 150 anni di storia di una prestigiosa istituzione scolastica come il Montani. Tuttavia sono sicura che le immagini più significative e le puntuali relazioni scientifiche riusciranno a dare, anche al lettore occasionale, un'idea precisa dell'impulso che questa scuola ha dato, ad opera dei suoi innumerevoli allievi, all'affermazione della scienza e al progresso della tecnologia". "Le stesse immagini e relazioni - aggiunge - rappresenteranno, per tutti i componenti della vastissima "famiglia" del Montani, un'occasione di ritorno, anche solo ideale, dentro le aule, i laboratori e i reparti di lavorazione dove ciascuno ha acquisito quella competenza e quegli stimoli, che hanno consentito affermazioni brillanti e gratificanti nei più disparati ed importanti settori della produzione, in Italia e all'estero".
Tra i nomi più conosciuti, imprenditori importanti nel panorama italiano ed europeo, che hanno sviluppato l'attività industriale nelle Marche, come ad esempio Mario Clementoni e, più indietro nel tempo, Aristide Merloni. "La ricetta peruscire dalle odierne difficoltà economiche - ha detto Francesco Merloni - nasce proprio da scuole qualificate come questa, che possono contribuire a innalzare la qualità dei nostri prodotti e a far fare un salto di qualità".
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