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I fatti di Beslan per riflettere sulla necessità della solidarietà e del dialogo tra i popoli: una lettera alle scuole del ministro Moratti
Prendere spunto dai tragici fatti di Beslan come per creare, "in relazione all'età e ai livelli di maturazione degli studenti", "momenti di raccoglimento, riflessione e approfondimento sulla minaccia del terrorismo che incombe sull'umanità, sulla necessità ad operare per la realizzazione di una unione duratura e pacifica tra i popoli e per l'affermazione della cultura del confronto, del dialogo, della comprensione, della collaborazione, del rispetto reciproco, unitamente ad una ferma condanna del terrorismo". È l'invito che il ministro Letizia Moratti rivolge a tutte le scuole italiane.
"In un momento così drammatico di questo inizio di terzo millennio - scrive la Moratti - appare più che mai necessario che i popoli si stringano pacificamente in una catena di cooperazione, solidarietà, promuovano il dialogo e l'integrazione tra culture e collaborino per dare valore e prospettive di vita e di benessere alle giovani generazioni". In questo quadro, prosegue il ministro, "grande ed insostituibile si rivela il compito della scuola nell'educare al rispetto della persona e della vita umana, ai valori della libertà, della convivenza civile, della democrazia e nell'alimentare e sostenere negli studenti quella fiducia nella società e quella speranza nel futuro che costituiscono motivazione e incentivo per la loro crescita umana, civile e culturale".
Intanto la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto, con una nota del 7 settembre, che nelle scuole si preveda un minuto di raccoglimento nel corso del primo giorno di lezione in segno di omaggio alle vittime della scuola di Beslan.
La lettera del ministro Moratti
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