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Scuola. Organici. Attivazioni classi prime scuole secondarie di II grado
L’USR Marche non ha nessun potere di assegnare risorse umane aggiuntive per ampliare l’organico del personale scolastico
Solo un intervento del Ministero può concorrere a rispondere alle aspettative di scuole e territori
(Ancona, 21 maggio 2020) L’Ufficio scolastico regionale non ha tagliato alcun posto docente per l’anno scolastico 2020/21 rispetto a quelli assegnati al territorio delle Marche dal Ministero dell’Istruzione, fermo restando che la determinazione del numero dei posti a disposizione degli Usr è di esclusiva competenza del Ministero stesso. L’Usr non ha quindi nessun potere di assegnare risorse umane aggiuntive per ampliare l’organico del personale scolastico e rispondere ad ulteriori richieste del territorio o di singole scuole. Solo una maggiore assegnazione di risorse da parte dell’Amministrazione centrale potrebbe concorrere a rispondere a tale ulteriore aspettativa.
Ciò premesso per il prossimo anno scolastico 2020/21 si prevede l’istituzione di oltre 630 classi prime in tutta la regione. Tale numero è analogo a quello delle classi autorizzate nell’anno in corso nonostante il calo registrato di oltre 1.200 iscrizioni. Calo che ha contribuito ad abbassare il numero medio complessivo di alunni per classe nelle scuole superiori marchigiane, pari per il prossimo anno a 21,74, con la stragrande maggioranza delle classi con meno di 25 alunni, cioè inferiore a quello stabilito dagli ordinamenti, in ragione della specificità del territorio marchigiano.
Si ribadisce che tutte le classi aventi un numero di iscritti minimo secondo gli ordinamenti sono autorizzate per il prossimo anno scolastico e non risultano, sempre per il prossimo anno, cosiddette “classi pollaio”, cioè con numero alunni superiore a quello previsto dagli ordinamenti scolastici ai quali l’USR, ovviamente, si deve attenere. A questo proposito giova ricordare che le classi del primo anno di corso degli istituti e scuole di istruzione secondaria di II grado debbono essere costituite, di norma, con non meno di 27 allievi e che per definire il numero delle classi prime deve essere diviso per tale numero il totale complessivo degli alunni iscritti, indipendentemente dai diversi indirizzi e corsi di studio scelti.
Gli eventuali iscritti eccedenti vanno redistribuiti tra le classi dello stesso istituto, qualora non sia possibile trasferirli in altri istituti del territorio dello stesso ordine e tipo. D’altronde, le domande di iscrizione devono essere accolte dalle scuole entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzione scolastica, definito in base alle risorse di organico, al numero e alla capienza delle aule. Per questo le singole scuole procedono prima dell’apertura delle iscrizioni alla definizione e pubblicizzazione dei criteri di precedenza nell' ammissione. Per queste ragione nella domanda di iscrizione lo studente e le famiglie indicano una seconda e terza opzione.
Quanto al problema del rispetto delle “vocazioni” dei ragazzi, invocato anche ai fini della prevenzione dell’abbandono scolastico, la programmazione dell’offerta formativa, a legislazione vigente, deve attenersi ai fabbisogni espressi dal contesto culturale, sociale ed economico locale, del quale ne riflette le esigenze.
L’attività di orientamento deve quindi essere volta a conciliare la vocazione individuale dello studente con la programmazione dell’offerta formativa che, per dettato normativo oltre che per logica funzionale, deve riflettere la realtà di riferimento. A questo proposito, peraltro, le categorie sociali, espressione del contesto locale, rilevano un notevole “mismatch” tra offerta e fabbisogni formativi. Per rispondere a tale criticità l’Usr Marche, su disposizione ministeriale, ha avviato, sentita la Regione e secondo preliminari intese con la Camera di Commercio delle Marche, un apposito progetto finalizzato proprio a ovviare a questa oggettiva e nota carenza.
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