Replica all’articolo “Montefalcone. Scuola: “Volevano toglierci la prima media. Abbiamo fatto i salti mortali per difenderla e ci siamo riusciti” pubblicata in “Vivere Fermo” il 14 settembre 2021
(Ancona, 16 settembre 2021) Alle polemiche sollevate nell’intervista al sindaco del Comune di Montefalcone Appennino sulla mancata concessione di una pluriclasse composta dagli alunni di prima, seconda e terza della locale scuola secondaria di I grado risponde l’Ufficio scolastico regionale precisando innanzitutto che l’azione del funzionario pubblico non è dettata da intenzionalità personali, ma dal dovere di applicare la norma così come approvata dai competenti organi politici
Risultano peraltro essere pure illazioni senza alcun fondamento quelle che attribuiscono al direttore generale dell’USR la presunta volontà di “cancellare le scuole montane”, definita come “scelta scellerata e incomprensibile”, “e quindi cancellare i borghi” oltretutto con “movimenti poco chiari, dove le iscrizioni online dei nostri alunni venivano mascherate o spostate in altri plessi”, “veri e propri giochi di prestigio, delle forzature per legittimare la chiusura della nostra classe”. Illazioni cui non si ritiene di replicare.
Importante è invece ricordare che l’offerta formativa è programmata in ragione dell’efficacia dell’attività didattica che è meglio assicurata da classi ordinarie omogenee per età, mentre la costituzione delle pluriclassi è prevista solo laddove gli indici di funzionalità didattica non possono essere rispettati, anche perché la loro istituzione comporta inevitabilmente una diminuzione delle ore di docenza per ciascun gruppo di età proporzionale al numero delle classi accorpate.
In base a questo principio normativo è stata quindi costituita una pluriclasse composta dagli alunni di seconda e terza in continuità con l’anno scolastico precedente, mentre i quattro iscritti in prima (di cui peraltro solo due residenti a Montefalcone e due a Smerillo) sono stati iscritti a completamento di una delle due classi prime autorizzate nel plesso di Comunanza, afferente allo stesso Istituto comprensivo Interprovinciale dei Sibillini.
Tra gli indici di funzionalità didattica da considerare è contemplata peraltro la distanza tra punti di erogazione del servizio e i tempi di percorrenza. L’indicazione di riorientare i pochi alunni iscritti alla classe prima del plesso di Montefalcone sul plesso di Comunanza è stata data quindi sia in considerazione dell’obiettivo di offrire ai ragazzi una migliore qualità della didattica sia della breve distanza tra i due comuni (9,1 km) che richiede un tempo di percorrenza medio di 14 minuti con il mezzo di trasporto pubblico.
Per invertire il fenomeno del calo degli alunni nei piccoli centri dell’entroterra non è certo sufficiente la previsione di un numero di alunni per classe sempre più ridotto o la costituzione di pluriclassi, ma sono necessari ulteriori interventi preventivi e iniziative programmatiche in capo alle amministrazioni competenti, non esclusa, ovviamente, quella comunale. La mancata concessione della pluriclasse e l’inserimento dei quattro iscritti in altro plesso in ogni caso non pregiudica la possibilità di un rientro della popolazione o di un incremento del numero degli alunni, al prospettarsi del quale, come unanimemente auspicato, si garantisce la formazione di nuove classi.
Nel frattempo, il decreto legge 73/2021, convertito in legge lo scorso 24 luglio, prevede fondi per ulteriori incarichi temporanei di personale docente a tempo determinato fino al 30 dicembre per finalità connesse al recupero degli apprendimenti. Docenti da impiegare in base alle esigenze delle istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia, rispetto alle quali, non appena ricevute le risorse assegnate, l’Ufficio scolastico regionale ha tempestivamente avviato un monitoraggio dei bisogni traguardati sulle finalità previste dalla norma, in via di completamento. Tra dette finalità il recupero degli apprendimenti rivolto a “gruppi classe”, in particolare per sopperire proprio alle eventuali esigenze determinate dalla costituzione di pluriclassi o dal riorientamento di studenti in un plesso diverso da quello di residenza, da svolgere nel plesso disponibile ritenuto più idoneo in ragione anche delle esigenze familiari.
D’altra parte, l’articolazione dell’offerta formativa prevista dalla norma ed operata dall’Ufficio scolastico regionale risulta orientata proprio nella direzione, auspicata dallo stesso sindaco, con la costituzione di poli scolastici collocati nei territori dell’entroterra in modo tale da poter offrire un punto unico di erogazione del servizio per tutti i piccoli comuni circostanti.
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