Corriere Adriatico
Con richiesta di pubblicazione in risposta all’articolo “Acquaviva perde preside e direttore amministrativo” del 25 giugno scorso (pag. 21, ed. Ascoli), riguardante l’intervento del gruppo consiliare “Acquaviva Futura”
Il Resto del Carlino
Con richiesta di pubblicazione in risposta all’articolo “Accorpamento Isc, Acquaviva futura scrive alla Azzolina” del 25 giugno scorso (pag. 21, ed. Ascoli), riguardante l’intervento del gruppo consiliare “Acquaviva Futura” e i precedenti interventi dei sindaci di Monsampolo del Tronto e Acquaviva Picena
(Ancona, 26 giugno 2020) Con riferimento ai diversi interventi di amministratori e forze politiche apparsi recentemente sulle pagine dell’edizione di Ascoli Piceno l’Ufficio scolastico regionale precisa che l’inserimento dell’Istituto comprensivo statale “De Carolis” di Acquaviva Picena nell’elenco degli istituti sottodimensionati è conseguente ai parametri previsti dalla normativa vigente, peraltro recepita dalle “Linee Guida Regionali per il dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa”, che determina, sulla base della consistenza numerica della popolazione scolastica, il corretto dimensionamento degli istituti definito in non meno di 400 alunni nelle aree montane e piccole isole e in non meno di 600 alunni nel restante territorio.
Avendo accertato che per il prossimo anno scolastico il numero di alunni complessivo presso l’istituto di Acquaviva Picena sarà inferiore alla soglia minima di 600 alunni in territorio non montano, ne è conseguita automaticamente la perdita della sua autonomia. Una decisione che pertanto discende da un automatismo normativo che non prevede alcuna valutazione discrezionale da parte del direttore generale regionale.
L’unica possibilità di deroga è peraltro prevista dalla normativa solo in caso di “istituzioni scolastiche ed educative i cui edifici, siti nelle aree colpite dagli eventi sismici…, sono stati dichiarati parzialmente o totalmente inagibili”, “a quelle ospitate in strutture temporanee di emergenza e a quelle che ospitano alunni sfollati, al fine di consentire la regolare prosecuzione delle attività didattiche e amministrative”.
L’istituzione di tali posti aggiuntivi deve essere compatibile con l’assegnazione finanziaria complessiva che sarà attribuita all’USR con un decreto ministeriale non ancora emanato. La stessa dotazione finanziaria sarà inoltre necessaria ad assicurare anche ulteriori fabbisogni connessi ai disagi legati agli eventi sismici (posti docenti e personale ATA) per cui la valutazione circa l’attivazione di ulteriori posti da dirigente scolastico dovrà essere contemperata rispetto le priorità.
D’altronde, l’obiettivo della razionalizzazione della rete scolastica è quello di garantire, attraverso un idoneo dimensionamento delle scuole, “l’equilibrio ottimale tra domanda di istruzione e organizzazione dell’offerta formativa” per il più efficace esercizio dell’autonomia scolastica e per un’offerta formativa articolata e diversificata a seconda dei bisogni e delle opportunità del territorio di appartenenza. In questa ottica, le annuali operazioni di dimensionamento per il 2021/22 potrebbero consentire la riacquisizione dell’autonomia scolastica dell’istituto, e quindi l’assegnazione di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi generali e amministrativi titolari, mediante l’accorpamento o la fusione con un altro istituto. Né le attuali disposizioni per la gestione dell’emergenza sanitaria COVID-19 hanno incidenza sui parametri e le procedure di dimensionamento della rete scolastica così come sull’attribuzione delle risorse di organico alle singole scuole.
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