Richiesta di replica a quanto dichiarato nell’articolo “Menghi scrive a Filisetti sulla scuola di Sforzacosta” pubblicato nell’edizione di Macerata del “Corriere Adriatico” del 25 giugno scorso
Richiesta replica a quanto dichiarato dalla consigliera regionale Anna Menghi nell’articolo “La soluzione c’è: salvi la prima classe e non guardi soltanto ai numeri” pubblicato nell’edizione di Macerata de “Il Resto del Carlino” del 26 giugno scorso
Scuola. L’USR Marche ribadisce le motivazioni della mancata autorizzazione all’istituzione di una classe prima alla scuola primaria “Natali” di Sforzacosta
(Ancona, 27 giugno 2022) Torna a ribadire le sue ragioni l’Ufficio scolastico regionale in risposta alla lettera aperta della consigliera regionale Anna Menghi comparsa in questi giorni sulla stampa locale a proposito della mancata istituzione per l’anno scolastico 2022/23 di una classe prima di scuola primaria al plesso “Natali” di Sforzacosta.
Premesso che il plesso “Natali” dista alcune centinaia di metri da quello di Casette Verdini, verso cui è stato previsto il riorientamento delle domande di iscrizione dei 9 bambini di Sforzacosta con la conseguente regolare formazione di due classi prime, si torna infatti a precisare che la norma prevista dagli ordinamenti scolastici a tutela dell'efficacia dall'attività didattica, alla cui verifica è preposto l’Ufficio scolastico regionale, non consente l'attivazione di classi con meno di 15 alunni, a maggior ragione in plessi ubicati in Comuni certamente non isolati quali quelli capoluogo di provincia e quelli posti in prossimità di un altro plesso.
A Sforzacosta, come per gli altri plessi dell’istituto “Monti” di Pollenza sono stati applicati i criteri previsti dall’attuale legislazione (DPR 81/2009), che stabilisce i parametri numerici minimi e massimi di formazione delle classi per tutti gli ordini e gradi di scuola, a garanzia dell’efficienza ed efficacia dell’attività didattica nell’interesse degli alunni, assicurando al tempo stesso un servizio istruzione con tempi di percorrenza casa-scuola inferiori ai quindici minuti per la scuola primaria e secondaria di I grado, secondo gli indici di funzionalità didattica stabiliti per norma.
Quindi nessuna bocciatura, diniego, soppressione, favoritismo di plesso o altro ma solo una decisione doverosamente adottata in applicazione di una legge approvata dalla “politica” preposta alla definizione del servizio pubblico e delle conseguenti risorse da richiedere ai contribuenti.
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