La risposta dell’USR Marche alle accuse del sindaco reggente sull’istituzione di una pluriclasse alla scuola secondaria di primo grado di Arquata pubblicate sulla stampa locale del 24 luglio scorso
(Ancona, 28 luglio 2021) Ribadisce le proprie ragioni l’Ufficio scolastico regionale per le Marche in merito alle accuse del sindaco reggente Michele Franchi circa la previsione di organico riguardante la scuola secondaria di I grado di Arquata del Tronto.
A fronte dell’accusa di aver vibrato “uno schiaffo ad Arquata e alle famiglie di tutte le zone terremotate” e di aver dato “un’interpretazione arbitraria e sbagliata delle norme”, l’Ufficio scolastico regionale precisa ancora una volta che il numero degli alunni iscritti al plesso per l’anno scolastico 2021/22 (6 in prima, 8 in seconda e 6 in terza) non consente in alcun modo, in base ai parametri di legge, la costituzione di tre classi autonome neanche in considerazione della deroga per le aree montane che prevede un numero minimo di alunni di 10 per classe.
L’attuale numero di iscritti sui tre anni di corso rende invece possibile la costituzione di una classe e una pluriclasse, con alunni di anni di corso diversi nel rispetto del numero massimo previsto dalle norme. Nelle classi così costituite per il prossimo anno scolastico possono complessivamente trovare accoglienza ulteriori 21 alunni, oltre ai 23 già iscritti, assicurando in tal modo la possibilità del rientro delle famiglie trasferitesi a causa del terremoto o comunque l’aumento della popolazione scolastica in corso d’anno, da tutti auspicato.
La formazione di classi e plessi scolastici con indici di funzionalità didattica di gran lunga inferiori agli standard, si riafferma peraltro da parte della direzione generale di Ancona, non assicura quell’efficace azione didattica cui hanno diritto tutti gli studenti e le rispettive famiglie.
Quanto alla questione della costruzione del nuovo edificio scolastico di Arquata, la stessa non può essere correlata con l’attuale oggettiva mancanza di iscrizioni (precedenti alla definizione dell’organico, che ne è conseguenza), non risultando evidentemente un elemento di attrazione per le famiglie del potenziale bacino di utenza della scuola.
L’attenzione dell’amministrazione scolastica per le scuole delle zone terremotate è d’altronde dimostrata dall’assegnazione già da tempo operata agli istituti dei comuni inseriti all’interno del “cratere” delle ulteriori risorse in deroga di personale docente ed ATA previste dal cosiddetto “decreto sisma” del 2016.
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