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Inaugurata oggi ad Ancona la lapide “perduta” che ricorda gli insegnanti marchigiani caduti nella prima guerra mondiale
Filisetti: “Questi caduti hanno vissuto la loro vita per sé ma soprattutto per gli altri, presenti e futuri. Ecco perché quello che noi siamo e saremo lo dobbiamo anche a loro”
Mastrovincenzo: “Un’occasione importante per riflettere sugli orrori della guerra e su tutti coloro che hanno perso la vita a causa della guerra”
(Ancona, 8 aprile 2017) “Questa celebrazione ricorda alla gioventù di oggi che questi nostri caduti hanno inteso la vita come dovere, elevazione, conquista”, che l’hanno vissuta “in modo pieno ed alto”, “per sé, ma soprattutto per gli altri, vicini e lontani, presenti e futuri. Ecco perché quello che noi siamo e saremo lo dobbiamo anche a loro. Ecco perché oggi li sentiamo presenti”. Con queste parole il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti, ha aperto la cerimonia per lo svelamento della storica lapide che commemora gli insegnanti marchigiani caduti nel corso del primo conflitto mondiale.
Dimenticata per lunghi anni negli archivi dell’Ufficio scolastico regionale a causa del trasferimento della sede, la lapide, opera dello scultore anconetano Vittorio Morelli, autore tra l’altro della celebre statua del Pinocchio, è stata nei mesi scorsi collocata in una parete nell’androne dell’entrata principale e da oggi formalmente restituita alla città e alla regione.
Presenti per l’occasione il prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto e, tra gli altri, il presidente della Provincia di Ancona, Liana Serrani, il consigliere regionale Enzo Giancarli, il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, il procuratore della Corte dei conti, Giuseppe De Rosa, i generali di brigata Rosario Silvestro Moschella (comandante Esercito Marche), Salvatore Favarolo (comandante Carabinieri Marche) e Gianfranco Carozza (comandante Guardia di Finanza Marche) e il decano dei cappellani militari, don Giuseppe Faraci e rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Successivamente le celebrazioni sono proseguite nella sede del vicino Liceo classico “Rinaldini” con la presentazione di una selezione dei lavori delle scuole che hanno partecipato al concorso “Esploratori della Memoria”, indetto dal Comitato regionale dell’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra (ANMIG) Marche. Qui è intervenuto, tra gli altri, il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, che ha sottolineato l’importanza dell’evento come occasione per “riflettere sugli orrori della guerra e su tutti coloro che hanno perso la vita a causa della guerra”. In tempi in cui la pace è minacciata dal terrorismo e dalle atrocità del conflitto siriano, “questo evento di oggi deve rappresentare un monito, che se arriva dalla scuola, presidio della storia, e dai giovani è ancora più significativo”.
Per l’occasione l’Ufficio scolastico regionale ha curato la stampa di un opuscolo con la prolusione dell’allora regio provveditore agli studi, Giovanni Crocioni, pronunciata il giorno della prima inaugurazione della lapide, l’8 aprile del 1925, e una sezione con gli esiti di una ricerca storica sui docenti marchigiani in essa ricordati.
Si allega una foto della lapide ritrovata
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