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Concluso a Senigallia il convegno "Europa e... non solo. Dialoghi intorno ai confini" promosso dall'Ufficio Scolastico Regionale che ha visto la partecipazione di oltre cinquecento studenti superiori di 28 paesi alla ricerca delle "tracce di umanità comune" per costruire assieme un mondo migliore
(Ancona, 2 novembre 2005) Che cosa è l'uomo e di cosa non può fare a meno, che cosa sognare per il proprio futuro, sulla base di quali principi è possibile regolare la convivenza democratica, da dove cominciare per migliorare il mondo. A queste domande hanno risposto nel corso della manifestazione "Europa e... non solo. Dialoghi intorno ai confini", organizzato a Senigallia dall'Ufficio Scolastico Regionale, le centinaia di ragazzi giunti da ogni latitudine per ritrovare quelle "tracce di umanità comune", troppo spesso negate dalle situazioni in cui quotidianamente sono costretti a vivere, e il senso forte della propria responsabilità personale.
E proprio questo era l'obiettivo dell'iniziativa, conclusasi ieri, che intendeva offrire a studenti delle scuole superiori di circa 30 paesi l'opportunità di pensare un'idea condivisa di cittadinanza, per arrivare, insieme, a superare i confini, non solo geografici, aiutandoli a provare fiducia in se stessi e nella loro possibilità di migliorare il mondo.
Sono stati, in questo senso, quattro giorni molto intensi di appuntamenti e di lavoro, in cui anche i giovani di paesi che vivono tensioni e conflitti, come greco ciprioti e turchi o israeliani e palestinesi, hanno potuto fraternizzare e ricercare assieme le basi su cui impegnarsi in prima persona per costruire una nuova convivenza pacifica. E il momento simbolicamente più significativo, in questo senso, è sicuramente stato vedere fianco a fianco, al centro del palco del Teatro La Fenice, uno studente di Israele e uno della Palestina, mentre sfilavano le delegazioni di tutti i paesi presenti con le proprie bandiere.
Momenti particolarmente emblematici, dopo l'avvio dei lavori, venerdì scorso, con l'intervento di Franco Cassano, dell'Università di Bari, e di Olena Motuzenko, dell'Università di Kyiv, sono stati anche la lezione sul rito dell'inno nazionale italiano di Michele D'Andrea, dell'ufficio stampa del Quirinale, che ha ripercorso la storia e il significato autentico dell'inno per un popolo, e gli interventi di due studenti disabili dell'Università Politecnica delle Marche, Matteo Narcisi e Angelo Larocca, che hanno raccontato la propria storia a testimonianza della possibilità di superare ogni difficoltà.
Ma centrale è stata l'intensa partecipazione di tutti i ragazzi, che hanno saputo dimostrare come le giovani generazioni esprimano in maniera radicale non solo il desiderio della ricerca comune di un mondo pacifico e della felicità, ma anche l'impegno personale forte per superare le barriere dell'egoismo e lavorare per migliorare la loro vita e quella degli altri. Un impegno che si condenserà successivamente in un documento che raccoglierà tutti i "pensieri" che i ragazzi hanno espresso nel corso dei lavori del convegno.
La manifestazione, caratterizzata anche da momenti culturali, conviviali e sportivi, è stata dedicata al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, cui va, tra l'altro, ha spiegato il direttore generale dell'USR Marche, Michele De Gregorio, un sincero sentimento di ammirazione "per la capacità con cui - in tante occasioni di speciale difficoltà - ha saputo magistralmente ricollocare nella giusta prospettiva i termini dei problemi, anche i più complessi e contrastati e, attraverso il richiamo ai principi più alti cui si ispira il dettato costituzionale, ha saputo indicare la strada per ricondurre le tensioni nell'alveo di un rispettoso e civile confronto".
Si allegano due immagini dell'apertura dei lavori della manifestazione (foto 1; foto 2)
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