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 Comunicati Stampa

La "reinvenzione del canone omerico": a Fermo, il 12 aprile, un convegno di studio promosso dall'USR sul rapporto epistolare tra Cesare Pavese e la grande traduttrice marchigiana Rosa Calzecchi Onesti


(Ancona, 10 aprile 2013) Si terrà a Fermo, il 12 aprile prossimo, nella Sala degli Specchi del Palazzo dei Priori, il convegno di studi su "L'epistolario Calzecchi Onesti - Pavese: reinvenzione del canone Omerico", promosso dall'Ufficio scolastico regionale per le Marche.

L'iniziativa intende ricordare la docente e grande traduttrice di Omero e Virgilio, Rosa Calzecchi Onesti, originaria di Monterubbiano e milanese di adozione, nipote del fisico Temistocle Calzecchi Onesti, scomparsa novantacinquenne nell'agosto del 2011

Il convegno, cui interverranno, oltre il direttore generale dell'USR, Michele Calascibetta, i docenti dell'Università degli Studi di Bologna Ornella Montanari, Annalisa Neri e Federico Condello, si centrerà in particolare sull'analisi del fitto epistolario intercorso tra la Calzecchi Onesti e lo scrittore Cesare Pavese, che desiderava far pubblicare, per la casa editrice Einaudi, di cui era un collaboratore, una traduzione dell'Iliade di Omero che rendesse il più possibile il sapore del testo originale.

Interpellato dallo scrittore, il grecista Mario Untersteiner, impossibilitato ad aderire all'invito, indicò la Calzecchi Onesti, sua ex allieva al Liceo "Berchet" di Milano.

Un rapporto, quello intercorso fra quest'ultima e Pavese, che si sviluppò per circa due anni, tra il 1948 e il 1950 (senza che i due si incontrassero mai di persona), e in cui ogni particolare della traduzione fu accuratamente discusso sotto ogni aspetto, dal ritmo del verso alla trasposizione degli epiteti, dalle strutture sintattiche all'ordine delle parole.

"Ricordare la figura e l'opera di Rosa Calzecchi Onesti – afferma il direttore generale dell'USR Marche, Michele Calascibetta - vuol dire non solo onorare quella che è stata sicuramente una personalità di primo piano nella storia della scuola italiana, ma soprattutto rivivere un'avventura che l'ha vista protagonista, con Cesare Pavese, di un avvincente carteggio che ha portato a "reinventare" il canone omerico e i due stessi attori, che non si sono mai conosciuti di persona, a sconfinare nel discorso, nella fase finale del carteggio, entrando in commenti sull'opera dello scrittore e in pieghe senz'altro più personali".

"Quanto sia stata importante l'opera della Calzecchi Onesti per la scuola e, più in generale, per la cultura italiana – aggiunge Calascibetta - lo evidenzia il critico Massimo Raffaeli in un suo recente articolo, scrivendo che il suo «lavoro di traduttrice dai classici corrisponde in Italia all'avvento di un codice deliberatamente modernista» e «viene presto allineandosi a quello condotto dalla quasi coetanea Fernanda Pivano (anch'ella collaboratrice di Pavese) su Spoon River». E questo rimarcando il grande rispetto sempre dimostrato dallo scrittore nei confronti di Rosa, cui, nel gioco di revisioni e controproposte sul lavoro di traduzione, lasciò sempre la decisione ultima".

I lavori del convegno avranno luogo a partire dalle ore 9.00 del 12 aprile nella Sala dei Ritratti del Palazzo dei Priori di Fermo e seguiranno il programma accluso al presente comunicato, che vale come invito agli organi di informazione locale a intervenire all'iniziativa. Per ulteriori info: Maria Teresa Mircoli, coordinatrice dell'iniziativa, cell. 333 3438476

 
 
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