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A Urbino, il 30 settembre, workshop su "Corpo ed educazione nella storia della cultura europea", promosso nell'ambito del progetto "Educazione e sport: valori senza frontiere"
Altro appuntamento del percorso previsto dal progetto transnazionale "Educazione e sport: valori senza frontiere", a Urbino, il 30 settembre prossimo, presso Palazzo Battiferri.
L'incontro, il quinto della serie, ha per titolo "Corpo ed educazione nella storia della cultura europea", e affronta un tema che attraversa la storia di tutte le civiltà. Esaltato ed esibito durante gli agoni greci e i ludi romani, nei primi secoli del medioevo il corpo viene negato come nemico dell'anima e allo stesso tempo usato nei giochi di guerra come strumento del giudizio divino. In seguito, con la riscoperta dei classici e la valorizzazione della vita terrena, torna l'interesse per la formazione del corpo che diventa disciplina educativa, mezzo per conservare la salute, espressione di eleganza e nobiltà. Nell'età moderna, quando la cittadinanza diventa un diritto-dovere, i giovani vengono sollecitati ad addestrare le membra per rafforzare il fisico e la volontà, anche al fine di partecipare con successo alla difesa dello stato. Le istituzioni scolastiche europee, a far seguito dal XIX secolo, accolgono la ginnastica, poi i giochi e infine gli sport, con l'obiettivo di sviluppare lo spirito nazionale e rigenerare la razza, favorire l'auto disciplina e la socializzazione, combattere gli effetti dell'industrializzazione, e promuovere il pacifico confronto fra i popoli. Infine, nel XX secolo, il corpo ben addestrato diventa un obiettivo comune, un fenomeno di massa la cui spettacolarizzazione viene promossa sia nei regimi dittatoriali che nelle moderne democrazie, rispettivamente come manifestazione di potenza militare e come ricco terreno di mercato.
Per ogni ulteriore informazione si può contattare direttamente la Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Urbino (tel. 0722 35171).
Il programma del workshop
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