|
|
 |
 |
|
 |
 |
|
 |
|
 |
|
|
 |
 |
|
 |
 |
|
 |
|
|
 |
|
La scuola e la legge che vieta il fumo nei locali pubblici: un'occasione di crescita della consapevolezza dei giovani nel rispetto di sé e degli altri
Dallo scorso 14 gennaio è vietato fumare in tutti i luoghi pubblici e in quelli privati aperti a utenti o al pubblico. Una norma che persegue il fine primario della tutela della salute dei non fumatori, con l'obiettivo della massima estensione possibile del divieto di fumare, e che interessa, ovviamente, anche le scuole, in cui, peraltro, già da diversi anni, la legislazione ha individuato i locali (aule, corridoi, segreterie, biblioteche, sale di lettura, bagni, ecc.) nei quali il fumo è proibito.
Ma al di là degli aspetti più strettamente sanzionatori, per le scuole il divieto acquista indubbiamente ulteriore significato e valenza in quanto intimamente connesso con temi di grande importanza e attualità come la tutela della salute individuale e collettiva, l'educazione alla cittadinanza e alla convivenza civile, il rispetto della propria e dell'altrui persona, le corrette relazioni umane e sociali.
Temi strettamente correlati allo sviluppo della persona umana e alla formazione dei cittadini che, in coerenza con la funzione propria della scuola, dovrebbero tradursi, anche per mezzo di eventuali specifiche iniziative di educazione e prevenzione (momenti di riflessione e approfondimento e azioni di carattere formativo e informativo) realizzate con il coinvolgimento attivo dei ragazzi, in comportamenti consapevoli e condivisi.
| |
|