Istruzione paterna ed esami di idoneità alla classe successiva: una nota di chiarimento del MIUR
Per rispondere a diversi quesiti pervenuti da diverse scuole del primo ciclo di istruzione (soprattutto dalla scuola primaria) di tutto il territorio nazionale, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha diffuso una nota in cui ribadisce chiaramente quanto previsto dalla legge sulla riforma degli ordinamenti scolastici in merito alla necessità, per i bambini che fruiscono dell'istruzione paterna, di sostenere ogni anno gli esami di idoneità per essere ammessi alla classe successiva.
La legge 53/2003, infatti, stabilisce che "i genitori, o chi ne fa le veci, che intendano provvedere privatamente o direttamente all'istruzione dei propri figli, ai fini dell'esercizio del diritto-dovere, devono dimostrare di averne la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli".
La nota del Ministero rileva, in particolare, che i genitori che si avvalgono della facoltà di fare ricorso all'istruzione paterna per assolvere ai loro obblighi nei confronti della scolarizzazione dei propri figli non possono effettuare questa scelta "una tantum", ma debbono confermarla ogni anno proprio allo scopo di permettere all'autorità scolastica di disporre le necessarie verifiche sulla capacità non solo economica ma anche tecnica del richiedente.
Una verifica che deve innanzitutto garantire l'interesse sociale generale a che tutti i giovani siano posti in grado di acquisire abilità e conoscenze attraverso insegnamenti di soggetti qualificati. Di qui la necessità di avere un riscontro periodico degli apprendimenti del bambino, che può avvenire in modo adeguato solo attraverso gli esami di idoneità per il passaggio alla classe successiva.
La ministeriale n. 5693 del 20 giugno 2005
|
|