Dal 15 settembre al via la mostra “Camillo Golgi, architetto del cervello”, organizzata dall’Università di Pavia per il centenario dell’assegnazione del Premio Nobel
Il 2006 è l’anno in cui ricorre il centenario dell’assegnazione del Premio Nobel a Camillo Golgi, il primo scienziato italiano a ottenere questo riconoscimento per la Medicina, l’unico, a tutt’oggi, ad averlo vinto per una scoperta fatta in Italia. Per ricordare questo importante evento, tra settembre e dicembre 2006 il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pavia curerà l’allestimento della mostra “Camillo Golgi, architetto del cervello”, che abbraccerà tutti gli aspetti della vita di Golgi, evidenziando la ricchezza della sua opera scientifica, l’importanza della sua figura nella politica della scienza e nella vita culturale in Italia, a cavallo fra attività parlamentare e Accademie (egli fu senatore del Regno, due volte rettore dell’Università di Pavia e assessore all’Igiene del Comune) e l’importanza delle sue scoperte per l’attuale sviluppo delle neuroscienze e della biologia.
Grazie a una sua originale tecnica istologica, la reazione nera, Golgi riuscì infatti a osservare la fine struttura del sistema nervoso centrale, presupposto indispensabile dei successivi straordinari sviluppi delle neuroscienze. Inoltre Golgi è, probabilmente, il biologo italiano più conosciuto a livello internazionale, avendo dato il suo nome al cosiddetto apparato o complesso di Golgi, uno dei componenti fondamentali della cellula.
Per questo motivo non c’è numero di rivista importante di scienza, come Nature o Science, che in un modo o nell’altro non lo menzioni, così come non c’è studente liceale che non ne abbia sentito pronunciare il nome. Ma Golgi è stato anche importante in campo medico, per le sue fondamentali scoperte sullo sviluppo dell’infezione malarica nell’uomo. Grazie alle sue ricerche venne infatti esattamente descritto il ciclo di sviluppo del plasmodio della malaria nel sangue umano, o ciclo di Golgi, e il rapporto esistente fra riproduzione del microrganismo e accesso febbrile.
La vita di Golgi si snodò in un momento entusiasmante della scienza italiana che vide emergere, tra gli altri, i nomi di Cesare Lombroso (di cui Golgi fu assistente presso la Clinica delle Malattie Nervose e Mentali di Pavia), Giulio Bizzozero e Paolo Mantegazza.
Golgi si trovò coinvolto in polemiche scientifiche che fecero il giro del mondo, come quella con il suo antagonista spagnolo Santiago Ramón y Cajal, con il quale, ironicamente, condivise il premio Nobel.
Lungo il percorso espositivo il visitatore potrà ammirare preparati anatomici realizzati alla fine del Settecento dai maestri della scuola anatomica pavese, strumenti antichi e documenti originali oggi conservati al Museo per la Storia e all’Istituto di Patologia Generale dell’Università di Pavia, dove Golgi condusse per quasi cinquant’anni le sue ricerche.
Hands on e installazioni multimediali permetteranno di sperimentare direttamente il fascino della ricerca nell’ambito delle neuroscienze. I visitatori verranno accompagnati in un viaggio lungo alcuni dei capitoli più affascinanti della scienza contemporanea, che traggono le loro radici dall’opera di Golgi.
Per maggiori dettagli e informazioni: Segreteria Organizzativa (Echo arte e comunicazione), tel. 0382 301864-304578, e-mail mostre@echo.pv.it
La scheda di presentazione della mostra
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