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 Novità

Partito ieri dalle Marche il tour del progetto "Il web per amico", promosso dal MOIGE e da "SicuramenteWeb"

Partito ieri nelle Marche, nell’Istituto comprensivo “Archi Cittadella Sud” di Ancona, il progetto sociale “Il web per amico”, promosso dal Movimento Italiano Genitori (MOIGE) e da “SicuramenteWeb”, insieme di iniziative di Microsoft per un mondo digitale migliore, e sostenuto da Microsoft, Gruppo Poste Italiane, Telecom Italia e Polizia Postale e delle Comunicazioni. L’iniziativa ha inoltre il patrocinio dei Ministeri delle Politiche per la Famiglia, dell’Interno e delle Comunicazioni.

“Il web per amico”, cui è dedicato uno specifico sito web, prevede lezioni differenziate per genitori e insegnanti da una parte e per gli alunni dall’altra e sarà strutturato in 46 “Giornate di Scuola Aperta sulla sicurezza in Internet”. Di queste giornate un unico appuntamento interesserà le Marche, coinvolgendo quattro classi, per un totale di 103 alunni, della scuola del capoluogo.

“Internet fa parte della vita dei nostri figli – spiega Maria Rita Munizzi, presidente del MOIGE – è quasi lo specchio del mondo in cui vivono. Un mondo con cose belle ma anche insidie, come pornografia e pedofilia. Non possiamo vietare ai bambini di usare la rete ma dobbiamo insegnare loro come evitare o affrontare i pericoli”.

Da due indagini svolte dalla SWG emerge che, su un campione di 5.000 genitori con figli tra 11 e 14 anni, il 93% naviga in rete, il 40% si dice ‘poco preoccupato’ e il 24% lascia che i figli ne facciano uso senza controllo. Inoltre in più di una famiglia su quattro (il 28% del campione) i computer non hanno software di parental control per bloccare l’accesso a siti potenzialmente inadatti ai ragazzi. Intanto i bimbi navigano, il 43% tutti i giorni e circa uno su quattro anche più volte al giorno, per cercare informazioni, mandare mail o, soprattutto nel Lazio, per scaricare musica e video.

Internet è diffuso anche nelle scuole: sempre secondo l’indagine SWG, svolta su un campione di 650 insegnanti di scuole medie italiane che dispongono di connessione ad internet, nel 92%o degli istituti marchigiani ci si può collegare da un apposito laboratorio, mentre nell’8% dei casi, meno della media nazionale che è dell’11%, si può fare anche dall’aula. Nelle Marche il collegamento avviene mediamente per una durata totale di circa 37,8 minuti settimanali, meno della media nazionale che è di 44,9 minuti. Gli insegnanti delle scuole medie marchigiane non spiccano per formazione: il 65% di loro non ha seguito corsi specifici sui rischi di Internet. Peggio solo al sud dove la percentuale sale al 71%. Ma secondo i dati dell’inchiesta gli insegnanti delle Marche si preoccupano di più, rispetto ai colleghi di altre regioni, de “l’accesso a siti rischiosi” (80% delle risposte contro il 79% della media nazionale) e di “contatti con persone moleste” (23% contro il 22% nazionale) mentre si preoccupano assai meno di “esposizione a virus” (il 21% delle risposte contro il 29% della media) e di “pubblicazione di dati sensibili” (il 7% del campione contro il 12% nazionale). Nonostante ciò il 25% (uno su quattro) dei personal computer nelle scuole marchigiane non ha filtri. Secondo i docenti delle Marche solo il 69% dei Pc scolastici ha un sistema di filtraggio contro una media nazionale del 75%: dunque un 6% di sicurezza in meno.

“I siti per pre-adolescenti sono ricchi di contenuti interattivi, come chat e forum che li fanno interagire con degli sconosciuti – ricorda Renata Metastasio, docente della cattedra di Sociologia delle Comunicazioni della facoltà di Psicologia 2 dell’Università La Sapienza di Roma –, qui può celarsi il rischio di contatti con pedofili, perciò i bimbi non devono essere lasciati troppo soli e senza sistemi di filtraggio”. Tuttavia se i sistemi di filtro sono migliorati, non sono tuttavia “mai efficaci al 100% - avverte Michele Crudele, esperto di sistemi di protezione della navigazione - La cosa più sicura è selezionare le fonti di conoscenza adeguate all'età. Quindi dare l'accesso solamente ai siti scelti dai genitori o dai docenti: è il concetto di "biblioteca di casa" o ‘walled garden’”.

 
 
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