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Più rigore, efficienza e tempestività: la ricetta del ministro Fioroni in materia disciplinare per preservare il rapporto fiduciario tra cittadini e istituzioni scolastiche
Rigore, efficienza e tempestività: sono questi gli imperativi cui attenersi per sanzionare, nel rispetto della libertà di insegnamento e dei diritti di difesa costituzionalmente garantiti, le condotte scorrette, disoneste, illecite che sviliscono l'immagine, il ruolo sociale e la funzione educativa svolta da una comunità di quasi un milione di addetti.
Così, con una circolare inviata a tutte le scuole, il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni interviene sul problema dell'applicazione delle sanzioni disciplinari nei confronti del personale scolastico, dettando gli indirizzi generali per una corretta e puntuale gestione dei procedimenti volti a sanzionare coloro che si assentano in modo sistematico e ingiustificato dal posto di lavoro o compiono fatti gravi, anche di rilevanza penale, a danno della comunità scolastica.
Il forte richiamo su questa materia si aggiunge alle iniziative già intraprese dal Ministro nell'ambito della campagna di promozione della cultura della legalità nelle scuole, che deve trovare riscontro nei comportamenti quotidiani all'interno dell'istituzione scolastica in modo da essere in grado di fornire ai giovani dei modelli e degli esempi positivi e preservare, anche sotto questo profilo, il rapporto fiduciario che si instaura tra l'utente e le istituzioni pubbliche che erogano il servizio scolastico.
Le linee di indirizzo, solo il primo passo di un più complessivo e organico riassetto di tutta la materia disciplinare, hanno l'obiettivo di snellire le procedure, che nel tempo sono diventate invece più farraginose. Con l'intento di evitare che l'irrogazione della sanzione avvenga a distanza di un eccessivo lasso di tempo rispetto al momento in cui l'infrazione è stata commessa, con la possibilità, quando venga confermata la permanenza in servizio, di una prosecuzione dei comportamenti sanzionabili.
Di seguito le principali novità:
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richiamo per tutta l'amministrazione ad essere rigorosi, tempestivi ed efficaci per dare la giusta rilevanza alla funzione disciplinare;
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adozione del provvedimento di destituzione o licenziamento: competenza attribuita non più al Ministro ma al direttore generale regionale; semplificazione, decentramento, snellimento delle procedure;
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massima attenzione a rispettare i termini previsti dalla legge che vengono dettagliatamente riepilogati;
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il ritardo nell'adozione dei provvedimenti disciplinari da parte del dirigente responsabile è un fatto che può condurre a una valutazione negativa del dirigente stesso, con la conseguente esposizione al procedimento di responsabilità amministrativo contabile;
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richiamo all'attenzione sugli strumenti cautelari di sospensione dal servizio, in particolare quella facoltativa, che va prontamente utilizzata in caso di situazioni gravi;
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precisazioni sugli organi competenti ad adottare la sospensione cautelare;
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automatica cessazione dal servizio senza bisogno di ulteriori provvedimenti disciplinari dell'amministrazione scolastica in caso di reati gravi, come i reati sessuali, per i quali il giudice commina la pena accessoria dell'interdizione perpetua dagli incarichi presso qualsiasi tipo di scuola;
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invito alla cautela nell'adottare i provvedimenti di utilizzazione in compiti diversi dall'insegnamento quando i fatti addebitati giustificano rigore e necessità di comminare invece la sanzione espulsiva;
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richiamo all'attenzione sulla corretta applicazione degli istituti della recidiva e della riabilitazione;
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chiarimento sui rapporti tra procedimento disciplinare, trasferimento per incompatibilità ambientale e dispensa dal servizio per reiterato insufficiente rendimento.
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