Nonostante il proliferare di festival scientifici, sembra diffondersi in molti settori della cultura e della scuola l’impressione che la scienza abbia esaurito la sua carica di novità e quindi non possa esercitare sui giovani quell'attrattiva che innesca l'interesse per la conoscenza e che sostiene la fatica dell'indagine e dello studio. Tuttavia dagli avamposti della ricerca giungono segnali che potrebbero aprire lo sguardo e offrire anche ai docenti più delusi gli spunti per uscire dalle retrovie e riprendere le redini di un insegnamento scientifico che diventa proposta per le “menti curiose” dei giovani.
A questi segnali dedica il suo ultimo numero il quadrimestrale “Emmeciquadro”, che si apre con un articolo di Giorgio Bavestrello, dell’università Politecnica delle Marche, sullo studio dei sistemi biologici complessi e i meccanismi della biodiversità. Seguono i contributi di Ettore Fiorini, fisico dell’università di Milano Bicocca, sulla storia del neutrino e sui più recenti esperimenti allestiti per tentare di scoprirne la massa, dal cui valore dipendono addirittura i modelli cosmologici, di Dario Narducci, dello stesso ateneo, su nanotecnologie e nanoscienze, un settore in pieno fermento descritto, al di là delle mode, con tutte le sue molteplici implicazioni, e di Giuseppe del Re, chimico fisico dell’università di Napoli “Federico II”, che affronta, unendo con un filo rosso tutti questi nuovi ambiti di ricerca, l’argomento di uno dei comportamenti più intriganti e ancora poco spiegati della natura: quello dei fenomeni emergenti, che appaiono ormai sempre più frequenti non solo in biologia.
Punte avanzate interessanti per le prospettive che aprono, per i nuovi livelli del reale che svelano, per i collegamenti che permettono di attivare tra diversi ambiti conoscitivi, provocando gli insegnanti a riconsiderare la scienza nella sua funzione di apertura della ragione e a proporla con questo obiettivo pedagogico.
Per informazioni: tel. 02 67396224, e-mail mcquadro@tiscali.it, sito WEB www.euresis.org.