Maggior rigore per chi diffonde a scuola immagini con dati personali altrui non autorizzate (tramite internet o mms). Si rischiano multe da 3 a 18 mila euro e nei casi più gravi da 5 a 30 mila euro, che possono essere comminate dal Garante della privacy insieme a sanzioni disciplinari che spettano invece alla scuola. È quanto previsto da una direttiva del ministro della Pubblica Istruzione Fioroni pubblicata lo scorso 30 novembre con il parere favorevole del Garante della privacy.
La direttiva pone l’accento sul fatto che le istituzioni scolastiche autonome hanno il potere nei regolamenti di istituto di inibire o sottoporre a opportune e determinate cautele l’utilizzo di mms, di registrazioni audio e video, di fotografie digitali all’interno dei locali della scuola.
Ma oltre l’aspetto strettamente normativo è evidente anche il risvolto formativo in termini di educazione alla legalità delle nuove disposizioni.
Ai ragazzi il ministro ricorda che per Statuto gli studenti sono titolari del diritto alla riservatezza e hanno il dovere di osservare nei confronti del dirigente scolastico, dei docenti, del personale tutto e dei loro compagni lo stesso rispetto che chiedono per se stessi.
L’utilizzo improprio dei
videofonini costituisce in questo senso non solo un trattamento illecito di dati personali, ma anche una grave mancanza sul piano disciplinare.
Di qui la necessità che ogni violazione in merito sia sanzionata con rigore e severità dai regolamenti di istituto in modo da rendere i ragazzi consapevoli che i danni provocati dai propri gesti vanno risarciti.