
"È sempre più difficile muoversi nella città e riconoscere luoghi ed edifici. È sempre più difficile di fronte a un edificio pubblico riconoscervi la funzione dalla forma e riconoscerlo come monumento urbano, sede di un significato civico importante. Una scuola come una fabbrica, una fabbrica come un ospedale, un museo come un condominio...".
Da questa constatazione prende spunto la ricerca del volume "L'Architettura della Scuola", di Giuseppe Campagnoli, architetto e già dirigente scolastico e coordinatore dell'Ufficio Studi dell'Ufficio Scolastico Regionale.
Non un manuale tecnico, ma una sorta di "breviario" che ha l'obiettivo di offrire ai professionisti del settore, attraverso lo studio dell'edilizia scolastica italiana del Novecento, una guida alla progettazione che consenta il recupero dell'"identità perduta" dell'architettura pubblica. Ma anche un'interessante disamina culturale sul rapporto tra architettura e funzione, luoghi e significati.
Dopo un primo excursus storico sull'evoluzione formale e funzionale dei luoghi destinati alla fruizione e alla produzione di cultura, alla pedagogia e alla didattica in Italia, l'autore formula una concreta proposta di nuovo stile architettonico per edifici in genere trascurati con l'unica eccezione di rare "cattedrali nel deserto" e "monumenti" all'amministratore, allo sponsor o alla "grande firma architettonica" di turno, fornendo tuttavia una visione "aperta" delle questioni trattate.