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 News

Le scuole come "luoghi di umanizzazione di un ambiente istituzionale competente e solidale": il contributo della scuola marchigiana per l'Anno Europeo dei Disabili


Il 2003 è, come è noto, l'Anno Europeo dei Disabili, promosso dalla Commissione Europea in collaborazione con il Forum Europeo sulle Disabilità (EDF), un'organizzazione ad ombrello che rappresenta più di 37 milioni di disabili sul continente.
L'iniziativa ha l'obiettivo di ottenere pari diritti per le persone disabili per prevenire la discriminazione e dare vita a nuove iniziative e nuove e più forti alleanze.
Festival, dibattiti, conferenze, campagne, politiche e altro ancora: nel 2003 avranno luogo migliaia di attività ed eventi a livello nazionale e locale.
Saranno collegati attraverso la Marcia delle Persone, un bus dell'Anno Europeo, progettato appositamente per questa campagna, che sta attraversando città, cittadine e paesi dei quindici Stati membri dell'Unione Europea.
In questo quadro l'Ufficio Scolastico Regionale ha varato un progetto che intende avvalersi, come nodi di raccordo organizzativo, della collaborazione dei ventidue Centri territoriali per l'integrazione scolastica operanti nelle Marche per una generalizzata condivisione del progetto europeo su tutto il territorio regionale.
Gli obiettivi del progetto sono molteplici.
Innanzitutto aumentare le opportunità di riflessione sull'importanza, per la crescita individuale e sociale, di riconsiderare il "senso di responsabilità" da assumere nei confronti delle persone disabili e attribuire una intenzionalità valoriale alle azioni e ai rapporti che si stabiliscono con gli alunni diversamente abili, consapevoli che essi percepiscono, più di altri, di essere accettati in misura direttamente proporzionale all'attenzione che viene loro riservata.
Il programma, che prende avvio a partire da questo mese di aprile e si dovrebbe concludersi entro marzo 2004, prevede poi l'attivazione di diverse iniziative di sensibilizzazione allo scopo di aiutare la collettività a prendere coscienza delle grandi opportunità di crescita offerta dal confronto con la diversità: creazione di "spazi espressivi e comunicativi" che permettano la socializzazione di azioni didattico-educative qualitativamente interessanti per l'integrazione scolastica, comunicazione con le famiglie degli alunni disabili su strategie e accorgimenti che possono essere adottati in sinergia con la scuola per il successo scolastico dei propri figli; conoscenza e diffusione delle "buone prassi" in materia di accoglienza e di percorsi scuola-lavoro (in questa fase iniziale) degli alunni diversamente abili, una indagine sui POF (Piani dell'offerta formativa) delle diverse istituzioni scolastiche statali e paritarie per individuare e monitorare le strategie operative messe in atto per l'integrazione e per avere un quadro complessivo regionale delle azioni qualitative avviate.
Il progetto regionale include infine una specializzazione dei Centri territoriali per l'integrazione scolastica, ognuno su una tematica diversa riguardante l'ampio ventaglio legislativo in materia di disabilità, le diverse tipologie di disabilità (DDAI, autismo, dislessia, down, non vedenti, non udenti, ecc.), le possibilità di "inclusione sociale" offerte dai servizi presenti o da attivare.
Referente regionale del progetto è la prof.ssa Giuliana Ceccarelli, dell'Ufficio Studi della Direzione Regionale (tel. 071 2295508, e-mail giuliana.ceccarelli@istruzione.it).



Allegati
Il testo del progetto (formato RTF - PDF)

La decisione della Commissione Europea

La legge 5 febbraio 1992, n. 104 (formato RTF - PDF)

La legislazione a sostegno dell'alunno diversamente abile (formato RTF - PDF)

La normativa sui gruppi di lavoro istituzionali (formato RTF - PDF)






 
 
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