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Organici 2003/2004: il Ministero concede una deroga per 11 posti rispetto ai contingenti già assegnati
Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha autorizzato per le Marche un incremento di 11 posti rispetto al contingente regionale precedentemente assegnato per l'anno scolastico 2003/2004 (vedi notizia del 29 aprile 2003).
Per riuscire infatti a rientrare nelle previsioni d'organico, l'Ufficio Scolastico Regionale ha adottato criteri generalmente più restrittivi per poter rispondere almeno ad alcune delle molte esigenze particolari presenti sul territorio, situazioni che, a rigore, le prescrizioni ministeriali non avrebbero consentito di prendere in considerazione per un insufficiente numero di alunni.
Tuttavia, al termine dell'operazione, che ha portato alla determinazione formale degli organici provinciali, rimanevano situazioni analoghe riguardanti istituti collocati in località montane o indirizzi unici in regione oppure condizioni legate alla necessità di evitare accorpamenti di classi terminali o di ridurre il numero degli alunni in classi con portatori di handicap.
Per affrontare in modo adeguato queste specifiche esigenze la Direzione Generale ha quindi richiesto al Ministero la concessione della deroga di almeno 11 posti.
In base all'autorizzazione ministeriale e operando alcune compensazioni tra i diversi ordini e gradi di scuola, si è giunti così a rideterminare l'organico a livello provinciale:
Province |
Scuola materna |
Scuola elementare |
Scuola sec.di I grado |
Scuola sec. di II grado |
Totali prov. |
ANCONA |
871 |
1.737 |
1.016 |
1.777 |
5.401 |
ASCOLI PICENO |
711 |
1.396 |
980 |
1.702 |
4.789 |
MACERATA |
552 |
1.209 |
791 |
1.271 |
3.823 |
PESARO URBINO |
542 |
1.358 |
874 |
1.310 |
4.084 |
Totali regionali |
2.676 |
5.700 |
3.661 |
6.060 |
18.097 |
"Nella definizione degli organici - ha commentato il direttore generale Michele De Gregorio - l'Ufficio Scolastico Regionale ha perseguito l'obiettivo di venire incontro alle situazioni di più acuta difficoltà (si pensi agli istituti d'arte, alle scuole di base nelle località isolate o alla continuità dei percorsi formativi delle scuole professionali). Giudico significativo il risultato sia per la positiva risposta data ai bisogni emersi nonostante la riduzione dei posti sia, soprattutto, per la condivisione del metodo proposto, che ha consentito il più ampio confronto non solo con le istituzioni scolastiche, ma con tutte le realtà sociali, imprenditoriali e istituzionali del territorio".
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