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Un percorso didattico realizzato dall'ANISA per la visita alla mostra "Van Dyck - Riflessi Italiani", aperta a Palazzo Reale di Milano fino al 20 giugno
La sezione milanese dell'Associazione nazionale insegnanti di Storia dell'arte (ANISA) e MondoMostre hanno realizzato un progetto didattico per la visita della mostra "Van Dyck - Riflessi Italiani", ospitata nel capoluogo lombardo presso gli spazi di Palazzo Reale fino al 20 giugno 2004. Il progetto , destinato alle scuole superiori, intende promuovere la conoscenza di un artista che non rientra specificatamente nei programmi scolastici, ma che ha intessuto strette relazioni con la cultura artistica italiana nel corso del XVII secolo.
Il percorso didattico, corredato da alcune schede di approfondimento, vuole inoltre offrire uno strumento che permetta di poter meglio comprendere non soltanto la produzione artistica di questo grande pittore, ma anche la realtà sociale all'interno della quale essa si colloca. Per rendere più agevole e proficuo l'accostamento degli studenti a queste tematiche e per attuare una lettura consapevole, attiva, personalizzata della mostra, il progetto prevede tre tipi di intervento da utilizzare secondo le diverse esigenze e caratteristiche dei curricula scolastici.
Prenotando la visita attraverso l'Ufficio Gruppi della Mostra (Ad Artem: tel. 02 6597728) i docenti riceveranno la password che consentirà loro, attraverso il sito della Mostra (www.vandyck.it), di poter scaricare l'intera documentazione.
L'esposizione, accolta nella splendida cornice della Sala delle Cariatidi e curata da Luca Ronconi, direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, prende spunto da un'operazione congiunta tra la Soprintendenza di Roma e il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale che ha assicurato al patrimonio del nostro Paese uno dei grandi capolavori di Anton Van Dyck, il "Compianto di Cristo", opera realizzata dal maestro fiammingo intorno al 1630.
Intorno a questa tela sono stati raccolti altri trentatre capolavori, a testimoniare l'influenza che l'arte italiana del tardo cinquecento (da Tiziano a Correggio, da Paolo Veronesi agli emiliani) esercitò sullo stile di uno dei massimi interpreti del XVII secolo.
Durante il suo soggiorno in Italia, infatti, il giovane Van Dyck ebbe modo di conoscere da vicino alcuni dei più grandi pittori italiani lasciandosi influenzare dal loro stile sobrio e raffinato. Nascono così alcuni grandi capolavori, come "Il ritratto del Cardinal Bentivoglio", che per la prima volta la Soprintendenza per il Polo Museale di Firenze accetta di prestare per una mostra di Van Dyck, e le opere sacre per le chiese di Palermo e della Liguria.
Attraverso la carrellata di splendidi ritratti di uomini e dame della borghesia genovese che aprono la mostra, è possibile avere uno spaccato della società italiana del tempo. A loro volta le opere di carattere storico e religioso evidenziano, con la loro natura intima e delicata, la ricerca e le meditazioni del discepolo di Rubens sulla nostra arte.
Una breve presentazione del percorso didattico dell'ANISA.
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