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  “La pace si costruisce a scuola rispettando se  stessi e gli altri”: l’intervento conclusivo del ministro Fioroni al 3° Meeting  nazionale delle scuole di pace di Ancona “Non possiamo parlare di  educazione alla pace e ai diritti umani nel mondo se non riusciamo ad  applicarli innanzitutto nelle nostre classi”. Parla chiaro il ministro della  Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, concludendo i lavori del 3° Meeting  nazionale delle scuole di pace, conclusosi sabato ad Ancona (vedi notizia  del 15 marzo 2007).Al termine della manifestazione,  che ha visto impegnati per due giorni   duemila tra studenti e docenti provenienti da 150 scuole di tutta  Italia, il ministro ha voluto riaffermare la necessità di uno sforzo comune di  docenti e famiglie per superare un momento di particolare preoccupazione per la  scuola italiana, dovuto ad alcuni episodi gravissimi che, pur rappresentando un  fenomeno assolutamente minoritario, rischiano di trasmettere l’immagine di una  scuola che non c’è. Mentre la scuola, per svolgere il suo ruolo, ha bisogno di  credibilità e autorevolezza
 Di qui, l’appello a docenti e  ragazzi a non voltare lo sguardo quando qualcuno subisce un sopruso, a non  lasciare solo chi è più debole od oggetto di violenza. Altrimenti non si può  parlare di educazione alla pace o di costruzione della pace nel mondo. E il  richiamo agli insegnanti a sentirsi in primo luogo educatori, capaci di  premiare chi fa bene e punire chi fa male. Senza una scuola che sia  innanzitutto comunità educante, di fronte a certi fenomeni è inutile qualsiasi direttiva.
 Ma il richiamo del ministro è  anche alle famiglie, con l’invito a non farsi “sindacalisti” dei propri figli, bensì  a condividere con gli insegnanti il progetto educativo della scuola. La scuola  è pronta a fare la sua parte, ricorda Fioroni, ma istruire ed educare sono  un’opportunità e un dovere che riguarda innanzitutto padri e madri. I 'No'  detti dai genitori sono altrettanto indispensabili dei 'Si', perché la scuola  possa sviluppare e trasmettere valori come la pace.
 L’obiettivo della scuola, ha  ribadito ancora il ministro, non è solo quello di trasmettere delle competenze,  ma anche quello di formare i giovani, di umanizzare le nuove generazioni, di  “educare istruendo”.
 Il valore centrale è quello del rispetto della  dignità umana. E il Ministero, ha concluso Fioroni, farà un grande sforzo per  coniugare, nel 2008, il senso di tre grandi appuntamenti: i sessant’anni sia  della nostra Costituzione che della Dichiarazione dei diritti umani dell’ONU e  l’Anno del dialogo interculturale proclamato dall’Unione Europea.
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