Da quest’anno l’insufficienza in condotta costerà la promozione: emanato il decreto del ministro Gelmini sulla valutazione del comportamento a scuola
È stato diffuso il decreto ministeriale con cui, a partire dall’anno scolastico in corso, sono ridefiniti i criteri di valutazione del comportamento degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Ora con un’insufficienza in condotta si potrà essere bocciati o non essere ammessi all’esame conclusivo del ciclo di studi.
La valutazione del comportamento non potrà mai, comunque, essere utilizzata come “strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità, da parte degli studenti” e il voto finale di comportamento, si legge ancora nel testo, “non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico”.
Le nuove disposizioni hanno il principale obiettivo di contribuire a contrastare i comportamenti violenti e il fenomeno del bullismo.
Resta peraltro fondamentale, per recuperare valori essenziali come serietà e rigore, la collaborazione tra scuola e famiglie. Anche per questo motivo, scuola, famiglie e studenti sono chiamati a sottoscrivere, all’inizio dell’anno scolastico, un “patto educativo di corresponsabilità” sui corretti comportamenti da tenere a scuola.
È infine previsto che le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia, possano, in sede di redazione del Piano dell’Offerta Formativa, prevedere ulteriori criteri e iniziative per la prevenzione dei comportamenti sanzionabili.