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Orientamento, intercultura, processi di valutazione e autovalutazione, gestione del conflitto: delineate ad Ancona, in una conferenza di servizio, le linee di azione della scuola marchigiana
Fra i temi affrontati nella conferenza di servizio di Ancona del 18 ottobre indetta dall’Ufficio Scolastico regionale (vedi notizia precedente), quello dell’orientamento, tema fondamentale per il rinnovamento del sistema istruzione.
L’assessore regionale Ugo Ascoli ha assicurato che l’orientamento scolastico è una materia prioritaria nei programmi regionali e nei modelli formativi che aiutano a capire i talenti e le vocazioni personali. “Le politiche regionali su istruzione, lavoro e formazione – ha sottolineato - camminano insieme proprio per aiutare i giovani a comprendere le proprie attitudini e per affrontare le sfide del futuro”.
Da parte sua, la dirigente Ebe Francioni, ha ricordato come, su questo tema, la scuola marchigiana, nell’ambito del progetto “Le Marche: una regione laboratorio”, si muove sulla base del documento elaborato dai Gruppi interistituzionali di studio e di lavoro, che propone l’idea di un processo di formazione conoscitivo, sociale, etico e valutativo che accompagna la persona per tutto l’arco della sua vita, valorizzandone le potenzialità e promuovendo e sostenendo la conoscenza di sé, dell’altro e del territorio e le relazioni con il contesto. Un processo, insomma, che valorizzi le specificità della persona e si configuri come un’articolazione essenziale della cittadinanza stessa.
In questo ambito, si colloca anche il lavoro fin qui portato avanti o avviato di recente dall’Ufficio Scolastico Regionale riguardo l’alternanza scuola lavoro, il progetto lauree scientifiche, il piano “Insegnare Scienze Sperimentali” e gli apprendimenti di base, illustrato, nel suo intervento, da Patrizia Cuppini, referente dell’Ufficio Studi della Direzione Generale di Ancona.
A necessario supporto e integrazione delle procedure di valutazione nazionali del sistema scolastico, il dirigente scolastico Francesco Forti, ora coordinatore dell’Ufficio Studi dell’USR Marche, ha proposto, a sua volta, di elaborare un modello di valutazione e autovalutazione regionale, condiviso nelle varie realtà territoriali e applicato secondo standard comuni.
Altro tema affrontato nella giornata è stato quello dell’intercultura. Le Marche sono la seconda regione in Italia per la qualità dell’integrazione degli immigrati stranieri (vedi notizia del 29 marzo 2006), con un incremento costante di almeno 5000 presenze all’anno, che si riflette anche nel mondo della scuola (vedi notizia del 9 maggio 2006). Immigrati che si inseriscono facilmente e bene nel nostro tessuto sociale, come confermato anche dall’alto numero di ricongiunzioni familiari, ha ricordato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca.
E la scuola marchigiana, in questo senso, da anni porta avanti un lavoro indubbiamente eccellente. Non mancano tuttavia i problemi, come ha evidenziato, nel suo contributo la referente regionale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Elisabetta Micciarelli. Non vanno infatti trascurati i dati poco esaltanti del successo scolastico degli studenti stranieri alle superiori e la loro prevalenza, in misura maggiore alla media nazionale, nella formazione tecnico-professionale rispetto a quella liceale.
Dati che rinviano alla necessità di proseguire la strada già avviata e condividere un progetto regionale comune tra scuola e territorio, disseminando la cultura di rete e curando ulteriormente la formazione degli operatori e la diffusione della cultura dell’accoglienza e dell’integrazione.
Infine il dirigente tecnico Franco De Anna ha proposto un progetto per esplorare, con gli strumenti della riflessione critica collettiva, della formazione e della ricerca azione, il complesso delle questioni attinenti il conflitto e il contenzioso all’interno del mondo della scuola. Obiettivi della proposta, pervenire a una consapevolezza comune e adeguata dei caratteri e delle ragioni del conflitto, costruire proposte e progetti di miglioramento della gestione del “contenzioso” e migliorare e rendere comune la consapevolezza della clinica delle relazioni organizzative caratteristiche della scuola in tutti i loro protagonisti.
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