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“I giovani di fronte al futuro e alla vita, con o senza fede”: i dati di un’inchiesta dell’Istituito IARD
Presentati i risultati dell'indagine "I giovani di fronte al futuro e alla vita, con o senza fede", condotta da Riccardo Grassi su un campione di 1.000 giovani italiani tra i 18 e i 29 anni all'interno del progetto "Passio 2010". I risultati sono stati confrontati con i dati raccolti nel 2004 nell'ambito della sesta indagine dell’Istituto IARD sulla condizione giovanile.
Oggi si dichiara apertamente cattolico solo il 52,8% dei giovani italiani d'età compresa tra i 18 e i 29 anni: nel 2004, era il 66,9% (- 14%). Alla forte riduzione della percentuale di chi si dice cattolico non corrisponde, però, una riduzione netta di chi ritiene importante la religione per la propria vita (si scende appena del 3%), ma, anzi, si registra un leggero aumento di chi la definisce "molto importante" (l'incremento è dell'1,8%). In generale, alla fede viene riconosciuta una funzione di sostegno (sia psicologico che relazionale) e di guida (offre un senso, dà speranza); meno un valore di riferimento morale. La fiducia nella Chiesa crolla tra i non credenti (soltanto il 2% la definisce "alta" o "molta alta") e si affievolisce tra i praticanti, attestandosi al 39%.
Rispetto alle recenti indagini, e in particolare ai dati del 2004, si osservano due fenomeni. Si tratta di una conferma e di una parziale novità. Da un lato, infatti, si rafforza la religiosità del "fai da te" di cui i sociologi parlano da decenni. Dall'altro si assiste a una polarizzazione delle scelte: chi rimane cattolico è sempre più convinto; quanti non lo sono mai stati o non lo sono più dimostrano una distanza maggiore dalla Chiesa di Roma, talvolta una vera e propria ostilità, pur coltivando un certo interesse per la dimensione spirituale.
Ulteriori notizie sull’inchiesta e sul volume possono essere trovate nel sito dell’Istituto IARD. Per ulteriori informazioni:e-mail info@istitutoiard.it.
Una presentazione dei dati dell’indagine
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